Curiosità

Il tartufo sul grande schermo

Sono diversi i registi, italiani ed esteri, che hanno trattato le qualità del tartufo e ciò che rappresenta. A questo prezioso fungo, sono stati dedicati cortometraggi, documentari e film.

Il tartufo nel cinema italiano

Il cinema italiano ha avuto sempre un occhio di riguardo per il tartufo.
Alcuni film in cui appaiono i tartufi sono:

“Il sorpasso”, è un film del 1962, scritto e diretto da Dino Risi. Il film è considerato il capolavoro del regista, rappresenta l’Italia del benessere ed è uno dei più famosi esempi della “commedia all’italiana”.
Un film, in cui non manca il riferimento al tartufo. 
La scena riportata nella fotografia, figura nel momento in cui:
Gassman, uno dei due personaggi principali, si sporge per annusare l’aria con l’intento di capire dove siano finite le ragazze tedesche che stavano inseguendo. Per giustificarsi afferma:“ Io per le donne sono come un cane da tartufo”

“L’uomo dei cinque palloni”, è un film del 1965 di Marco Ferreri. Una commedia italiana in cui due scene sono dedicate al tartufo, in particolare al tartufo bianco.
La prima scena vede Marcello Mastroianni andare al mercato quando, incuriosito, si ferma in una bancarella di tartufi per acquistarne uno.
Nella seconda scena invece, molto divertente, Mastroianni gratta il tartufo acquistato sulla sua cena, esclamando il costo per ogni lamella del pregiato tartufo bianco finita nel suo piatto.


“Sette chili in sette giorni”, è una commedia italiana di Carlo Verdone del 1986. Il film parla di due direttori di un centro medico per dimagrimento, che non sono per niente affidabili. La clinica è una follia in cui, la maggior parte dei pazienti, di giorno fa la dieta, ma di notte le cose cambiano… 
Questa scena riporta Renato Pozzetto mentre compra diversi cibi prestigiosi, tra cui due confezioni di crema di tartufi, per prepararsi uno spuntino notturno. Sorpeso da Carlo Verdone, il dialogo si conclude con l’esclamazione:

  “E me canzoni, mo chiami spuntino cor paté de granchio, il tartufo, il salmone, er caviale..”.

Il tartufo nel cinema estero

“Truffe”, è un film di fantascienza franco-canadese ambientato a Montréal nel 2017.  
Il riscaldamento climatico ha causato, nel sottosuolo della metropoli ed in special modo in un quartiere definito, l’apparizione e la condizione climatica ottimale per la proliferazione di interi giacimenti di tartufi, i funghi “neri” più cari al mondo. Come altri residenti del quartiere di Hochelaga-Maisonneuve, Charles et Alice (Roy Dupuis e Céline Bonnier), proprietari di un’azienda agricola, cercano di trarre il maggior guadagno possibile da questa situazione. Poco a poco però il mercato diviene saturo di tartufi e dalla corsa al nuovo oro, si torna alla miseria. Una compagnia di colli di pellicce cercherà in tutti i modi di prendere il controllo dell’industria di funghi attaccando la gente del quartiere.

“La cuoca del Presidente”, è un film francese del 2012 diretto da Christian Vincent, ispirato alla vita di Danièle Mazet-Delpeuch, che fu la cuoca personale del presidente François Mitterrand dal 1988 al 1990. 
Danièle è meticolosa e particolare, la sua conoscenza della cucina regionale francese la mette a confronto con i grandi chef della presidenza. Allo stesso tempo però, le apre la strada al cuore di Monsieur le Président. 
L’aspetto emotivo di questo film arriva quando, una notte, il presidente scende in cucina. Tutti i dipendenti, ad eccezione di Danièle, si sono già ritirati, e le chiede se i primi tartufi della stagione sono arrivati ​​dal Périgord. Lo chef glieli mostra in un piatto; il presidente ne prende uno, lo ispeziona ed esclama: “ovviamente, Quelle merveille!” Poi chiede: “Conosci i tartufi à la croque au sel?” E Danièle risponde: “C’è pochissimo che non conosca del tartufo”.

“Sapori e dissapori”, è un film di coproduzione americano e australiano del 2007, di commedia drammatica. 
Il film tratta di una prestigiosa chef responsabile di un famoso ristorante.
Con la seguente illustrazione, vi proponiamo due scenari che vedono protagonista il tartufo.
Nella prima scena, la protagonista Kate Armstrong (foto 1) esamina attentamente i tartufi portati da un “truffle dealer”.
Nella seconda scena, Kate si trova nel suo posto di lavoro con la nipote Zoe. È questione di secondi, quando Kate si allontana e Zoe prende un tartufo, lo odora e quando sente il suo forte aroma pensa che sia da buttare via. Successivamente, torna in scena la protagonista che si accorge dell’accaduto e ripone il tartufo gettato, all’interno di un cofanetto pieno di riso (soluzione per una corretta conservazione).


A questo punto, è evidente che la cucina è un grande palcoscenico cinematografico,
in cui il tartufo non può di certo mancare.

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