Ecco a voi una mini guida per gli aspiranti ricercatori di prelibatezze sotterranee.
Come abbiamo visto negli articoli precedenti, il tartufo è un fungo ipogeo, estremamente pregiato e ricercato. Si forma spontaneamente nel suolo a una profondità che varia da alcuni centimetri fino, in casi eccezionali, a 60-100 cm.
Se siete amanti del gusto e dell’aroma tipici del tartufo e siete interessati a conoscere il mondo dei cavatori ma non sapete da dove partire, siete nel posto giusto! In questo articolo, vi guideremo attraverso i passi fondamentali per diventare cavatori di tartufi con consigli pratici necessari ad avvicinarvi a questa vera e propria arte millenaria.
Questa professione affascinante offre l’opportunità di immergersi nella natura in compagnia di simpatici cani da tartufo e divertirsi nella caccia al tesoro.
1. Come primo passo è necessario informarsi per conoscere il tartufo:
Prima di intraprendere questa carriera infatti, è fondamentale acquisire una conoscenza approfondita sui diversi tipi di tartufi, le loro caratteristiche e i luoghi in cui si trovano: studiare le varietà più comuni come il tartufo bianco e il tartufo nero, imparare a riconoscerli e capire la loro stagionalità. Questo vi permetterà di individuare le migliori aree di ricerca.
2. Familiarizzare con le varie specie di alberi tartufai:
I tartufi crescono in simbiosi con determinate specie di alberi, come querce, noccioli o pioppi vicino alle loro radici; quindi è fondamentale sapere quali cercare per aumentare le probabilità di successo.
3. Allenare cani da tartufo:
Uno dei mezzi più efficaci per individuare tartufi è proprio il cane. Non trascurate dunque il loro addestramento; è fondamentale che essi siano concentrati solo sulla ricerca del tartufo senza farsi distrarre da altri odori: i cani addestrati sono in grado di seguire l’odore dei tartufi e indicare il punto in cui si trovano, semplificando notevolmente il lavoro.
Sarà necessario imparare a selezionarli ed addestrarli oppure cercare un addestratore di cani esperto e partecipare a corsi specifici.
4. Identificare le migliori aree di ricerca:
I tartufi crescono in diversi habitat, quindi è importante conoscere le aree geografiche in cui è più probabile trovarli. Le condizioni del terreno, l’altitudine, il clima e la presenza di alberi tartufai sono dunque fattori determinanti e non trascurabili nella scelta delle aree di ricerca.
Prendiamo come primo esempio il tartufo bianco, i migliori habitat per loro sono i boschi di invasione, zone precedentemente coltivate poi abbandonate: per favorire lo sviluppo il terreno dev’essere limoso, relativamente fertile, e con un bilancio corretto tra argilla e sabbia. Il tartufo nero invece, si adatta a zone diverse purché ricche di calcio prediligendo terreni poveri; mentre lo Scorzone, o tartufo nero estivo, non ama il bosco fitto e ombroso e si lega molto bene ad alberi isolati o lungo i corsi d’acqua.
5. Conoscere i periodi di raccolta:
È importante notare che i periodi di raccolta possono variare leggermente a seconda delle condizioni climatiche e delle variazioni annuali.
In Italia, i periodi di raccolta del tartufo possono variare a seconda della regione e del tipo di tartufo, i più comuni sono i seguenti:
- Nero pregiato (Tuber melanosporum): la stagione di raccolta va da novembre a marzo, con il picco di maturazione solitamente a dicembre e gennaio.
- Estivo (Tuber aestivum): la stagione di raccolta va da giugno a settembre, con il picco di maturazione solitamente a luglio e agosto.
- Bianco pregiato (Tuber magnatum): la stagione di raccolta va da settembre a dicembre, con il picco di maturazione solitamente a ottobre e novembre…per saperne di più clicca qui!
Periodi di raccolta in Spagna e in Francia
In Spagna, come in Francia, i periodi di raccolta del tartufo possono variare a seconda della regione e del tipo di tartufo. Tuttavia, in generale, i periodi di raccolta più comuni sono i seguenti:
- Nero (Tuber melanosporum): la stagione di raccolta va da novembre a marzo, con il picco di maturazione solitamente a dicembre e gennaio.
- Estivo (Tuber aestivum): la stagione di raccolta va da giugno a settembre, con il picco di maturazione solitamente a luglio e agosto.
6. Strumenti e tecniche di scavo:
Per cercare i tartufi, avrete bisogno degli strumenti giusti. Un vanghino da tartufi, meglio conosciuto, qui da noi, col nome di “ ruscella “, un cestino per raccogliere le preziose scoperte…e il resto verrà da sé!
Questa è la tipica ruscella che si usa qui da noi:
7. Licenze
La licenza per la raccolta è differente a seconda dei paesi, ma sia che siate in Italia, Francia o Spagna, la raccolta va sempre autorizzata.
Italia
Come ultimo step vi servirà una licenza: stiamo parlando della Tassa Regionale di concessione per esercitare la ricerca e la raccolta dei tartufi, che dovrà essere versata entro il 31 gennaio di ogni anno.
Questo tesserino di idoneità, rilasciato dal Comune di residenza del richiedente o dalla U.O.D. delegata, è valido su tutto il territorio nazionale. La prova d’esame consiste in domande chiuse + orale, ha in genere una durata di 30 minuti ed è costituita da 30 domande a risposta chiusa: il candidato dovrà rispondere correttamente almeno a 26 domande. Ma non c’è da preoccuparsi, perchè proprio per facilitare il superamento dell’esame, gli Uffici Territoriali Regionali,
gli enti gestori dei Parchi e le comunità montane, organizzano spesso dei corsi di preparazione!
Spagna
Ebbene sì, anche in Spagna è necessaria una licenza o autorizzazione per la raccolta del tartufo, essa è regolamentata e controllata dalle autorità locali e regionali.
Le specifiche normative possono variare da regione a regione, ma in generale è richiesta l’autorizzazione o il permesso per la raccolta del tartufo: queste sono state introdotte per preservare la sua sostenibilità e per garantire che la raccolta avvenga in modo controllato e responsabile.
Spesso, per ottenere l’autorizzazione, è necessario soddisfare determinati requisiti e seguire le procedure stabilite. Ciò potrebbe includere la partecipazione a corsi di formazione sulla raccolta del tartufo, il rispetto delle stagioni di raccolta specificate e l’adesione a limiti quantitativi di raccolta.
Inoltre, alcune regioni possono richiedere il possesso di un cane addestrato per la ricerca dei tartufi, poiché l’uso di cani è considerato un metodo tradizionale e sostenibile per individuare i tartufi nel terreno; è quindi fortemente consigliato consultare le autorità locali o regionali competenti per ottenere informazioni precise sulle regolamentazioni specifiche e sulle procedure da seguire per la raccolta del tartufo nella regione desiderata.
Ogni regione spagnola ha la propria normativa e organismo competente che gestisce la raccolta del tartufo. Ad esempio, in Aragona, l’ente competente è l’Istituto Aragonés de Fomento Agroalimentario (IAF), mentre in Castiglia-La Mancia è l’Ente Gestor de la Marca de Garantía del Producto de calidad “Tuber melanosporum”.
Francia
In Francia è richiesta una licenza o autorizzazione per la raccolta del tartufo. La raccolta del tartufo è regolamentata e controllata per garantire la sostenibilità e la conservazione delle varietà di tartufo presenti nel paese.
Le regolamentazioni per la raccolta del tartufo in Francia possono variare leggermente da regione a regione, poiché la gestione delle risorse naturali è principalmente di competenza delle autorità locali. Tuttavia, ci sono alcune linee guida generali che sono comuni in tutto il paese.
Per esercitare la raccolta del tartufo di solito è necessario ottenere una licenza o autorizzazione dalle autorità competenti, come il comune o la prefettura della regione; le richieste di autorizzazione possono necessitare di informazioni come i dati personali del richiedente, l’area di raccolta prevista e le quantità stimate.
In Francia, l’autorizzazione e la regolamentazione della raccolta del tartufo sono gestite principalmente da due enti:
- Fédération Française des Trufficulteurs (FFT): La Fédération Française des Trufficulteurs è l’organizzazione principale che rappresenta i cavatori francesi. Essa fornisce informazioni sulle normative e le pratiche relative alla coltivazione e alla raccolta del tartufo. Collabora con le autorità locali per promuovere una gestione sostenibile del tartufo.
- Office National des Forêts (ONF): L’Office National des Forêts è l’ente governativo responsabile della gestione delle foreste pubbliche in Francia. In alcune regioni, come il Périgord, l’ONF collabora con la FFT e le autorità locali per regolamentare la raccolta del tartufo nelle aree forestali.
Vi ricordiamo nuovamente che è importante tenere presente che le normative e le procedure possono variare leggermente da regione a regione, pertanto vi consigliamo di consultare le autorità locali o le associazioni di cavatori specifiche della regione in cui intendete raccogliere il tartufo per conoscere le regole specifiche e ottenere le autorizzazioni necessarie..
Ora che avete tutte le informazioni necessarie, non ci resta che augurarvi una buona caccia al tartufo!